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DISASTRO ECOLOGICO – MILITARE IN RUSSIA

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di Carlo Cosenza

In Kamchatka (che abbiamo scoperto non essere un’invenzione del famoso gioco da tavolo Risiko) sono stati trovati migliaia di animali marini morti.

È una penisola grande come l’Italia ma abitata da appena 300.000 persone, con il clima da “The Day After Tomorrow” per capirci.
Ed è qui il nodo del discorso.
A causare questo disastro ecologico sono state sostanze petrolchimiche e fenolo, derivato del benzene, causati da uno sversamento di rifiuti tossici.
La notizia è rimasta nel ciclo delle news per meno di un giorno.
Sovrastata da Covid, Trump Zombie che scappa dai confronti e la Mafia Sensibile.
Tutte tematiche interessanti (…) se non fosse che questo disastro ha abbattuto il 95% della fauna marina per un raggio di centinaia di migliaia di km.
Se pensate che questo non avrà un impatto sulla nostra salute, think again.
Eppure le carcasse sono ancora lì, polpi, ricci di mare, granchi, foche e ovviamente pesce.
Tanto pesce.
Questo disastro sta mettendo a rischio la vita marina di tutta la regione, con danni incalcolabili non solo a livello naturale ma anche economico.
Immaginate le coste dell’estremo oriente russo piene di carcasse di fauna marina anche di grandi dimensioni.
In particolare è stata colpita la spiaggia di Khalatyr meta nota, fra l’altro, per l’attività di surf.
L’istituto di pesca e oceanografia KamcahtNIRO ha dato l’allarme perché le specie distrutte, rappresentano la principale fonte di cibo dei pesci della zona.
Il fatto è estremamente grave perché unico nella storia dell’inquinamento moderno.
Stiamo parlando di sostanze tossiche con concentrazioni 25 volte superiori alla norma della zona, già più alta rispetto ad altri oceani, proprio per il fatto di ospitare un sito di test militari.
Sono stati accertati organismi morti fino a 15 metri di profondità, cosa mai avvenuta fino ad ora.
Prima del ritrovamento e campanello d’allarme, sono stati gli strani sintomi  dei surfisti, che da tutto il mondo giungono in questa regione per la sua particolare bellezza e per le onde particolarmente adatte a questo sport.
Bruciore a occhi e gola provocati dall’insolito odore del mare, vomito ed eritemi causati dal contatto con le acque.
Una commissione è stata formata nonostante resti di animali morti fossero presenti già da una settimana prima il giorno della “scoperta”, ed esaminerà le acque nei pressi dei siti di test militari di Kozelskij e Radyginskij.
Le autorità russe non hanno dato notizia di incidenti industriali o altri “eventi anomali”, ma hanno rassicurato parlando di “fenomeno di origine naturale”.
Il famoso benzene Naturale.
Dopo le tempeste di stagione c’è un aumento della tossicità dei microorganismi in questa zona, che provoca cambiamenti nel contenuto di ossigeno”. Dicono.
Greenpeace parla invece di fuoriuscita di eptile, un carburante per missili, incolpando direttamente le attività militari presenti nella regione e il sito di test lì presente già da parecchi anni.
La Kamchatka è una delle regioni più remote e meno popolose della Russia anche a causa di queste strutture militari risalenti alla guerra fredda.
La difficoltà di accesso è dovuta alla chiusura al pubblico fino alla caduta dell’URSS, prima di diventare una meta ambita da turisti per le sue bellezze naturali, tra cui vulcani, foreste, la presenza di orsi e balene.
Il fotografo subacqueo Aleksandr Korobok, durante le sue immersioni ha subito ustioni chimiche:
Ha dichiarato che: “Dopo questa immersione posso confermare che c’è un disastro ambientale in corso. L’ecosistema è stato notevolmente minato e ciò avrà conseguenze a lungo termine, poiché tutto in natura è interconnesso
Carlo Cosenza
Autore dell’articolo