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MONI OVADIA, IL CAMION DI TECNOKAR E ANTICIPAZIONI DI FESTIVAL 2020

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Cabaret Yiddish di Moni Ovadia è esattamente aderente al titolo, storielle, aneddoti, musiche, della tradizione ebraica.
Un grande interprete, quattro bravi musicisti, musica coinvolgente e racconti divertenti sulle assi nude e consumate del palcoscenico del Teatro Nuovo Giancarlo Menotti.
È lo spettacolo del Festival dei Due Mondi per gli eventi invernali. Più di così non si poteva fare, dice Ferrara, perché il festival costa caro e il budget è limitato.

Carrellata di sostenitori locali in sala, presenti Sindaco, qualche assessore e alcuni consiglieri.

Ringraziamenti ai vari sponsor ai quali si aggiunge Graziano Luzzi la cui azienda Tecnokar è stata visitata da Ferrara che ne è rimasto incantato. Un fiore all’occhiello delle imprese spoletine, l’ultima e ormai praticamente unica di una certa dimensione in città.
Di certo il saluto a Graziano Luzzi lascia presagire, come afferma lo stesso direttore artistico, la possibilità di un prossimo spettacolo su un camion Tecnokar, “i più belli del mondo” dice Ferrara. E questo matrimonio tra cultura e impresa locale, che forse è stato troppo poco esplorato negli anni, è molto positivo.

L’idea del camion che diventa palcoscenico è di grande suggestione. E’ stata realizzata con successo ad esempio dal Teatro dell’Opera di Roma già dal 2016 e ripetuta negli anni a seguire attraverso il Progetto Opera Camion sperimentato per avvicinare le persone al teatro e coinvolgere un pubblico nuovo. 

L’evento invernale proposto dal Due Mondi ha il sapore di una festa di famiglia, un brindisi in casa, un incontro natalizio per farsi gli auguri e ricordarci che tra poco la grande macchina del Festival si metterà in funzione con tutta la sua potenza.

Finito lo spettacolo i tanti spoletini presenti escono e, intabarrati nei cappotti, si incamminano alla spicciolata verso casa nella fredda notte invernale. Un pensiero fugace probabilmente alle serate calde del festival estivo, ai vestiti scollati delle signore e ai completi leggeri degli uomini e anche alla prossima edizione della kermesse menottiana, l’ultima, forse, dell’era Ferrara.
Vedremo il nuovo anno e il nuovo governo chi ci porterà (o ci riconfermerà) alla guida di una delle più importanti manifestazioni culturali al mondo.

Festival dei Due Mondi di Spoleto presenta Cabaret Yiddish di e con Moni Ovadia e la Stage Orchestra formata da Maurizio Dehò, violino, Paolo Rocca, clarinetto, Albert Florian Mihai, fisarmonica, e Luca Garlaschelli, contrabbasso. Al suono Mauro Pagiaro. Lo spettacolo è prodotto da Oylem Goylem Produzioni e Corvino Produzioni.

LA FOTOGALLERY E’ A CURA DI LUCIO NIGRO