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“IL SILENZIO GRANDE” E IL TRASLOCO DELL’ANIMA

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Nell’ambito della stagione di prosa, al Teatro Nuovo Giancarlo Menotti di Spoleto, va in scena “Il silenzio grande”, commedia in due atti con finale a sorpresa, di Maurizio De Giovanni, noto scrittore di gialli e di famose serie televisive ed ora, per la prima volta, anche abilissimo drammaturgo.

Tutto il testo ruota intorno alla figura erudita e pacata del capofamiglia, famoso scrittore, amante della letteratura e uomo di successo che rifugge tv, cinema e mondanità. Una figura appartata, riservata, eppure ingombrante. Un uomo che convive in simbiosi perfetta con i suoi amati libri, ordinati maniacalmente nella fornitissima libreria. Le sue giornate, trascorse a scrivere, sono interrotte solamente dalle visite di moglie, figli e della domestica.

Su tutto è evocato un grande silenzio, fatto di tanti piccoli silenzi. Un silenzio raccontato attraverso il susseguirsi di fitti dialoghi, tra il protagonista, interpretato dal bravissimo Massimiliano Gallo, e gli altri inquilini della casa. E piano piano si dipana una storia che culminerà con il colpo di scena finale.

A fare da valida spalla al primo attore la straordinaria Monica Nappo, nei panni della governante. Una domestica poco istruita, “pragmatica e non utopica” che non sa niente di letteratura, ma conosce bene i segreti di tutta la famiglia. Perché è una che ascolta, anzi origlia attraverso le porte chiuse. Ascolta e origlia parole e silenzi.

E che soprattutto è custode del grande segreto, sorprendente e inimmaginabile. Indicibile. Lo conosce ed anzi ne è parte.

È un testo sull’incomunicabilità, sul “non detto”, nonostante i fiumi di parole. È un testo sulle relazioni famigliari, sull’abbandono di una persona cara, o una casa, una stanza. È un testo sul trasloco dell’anima, che ci interroga sulle tracce che le persone lasciano (o che vorremmo lasciassero) negli oggetti che usano, nei libri che leggono, nei luoghi che amano.

Si ride spesso durante lo spettacolo, ma poi si piange anche, ci si commuove, perché le corde toccate sono le più profonde, le più sensibili. Le più umane.

Commedia brillante, ricca di garbate gag teatrali, con risvolti originali e finale a sorpresa, che strizza l’occhio al teatro partenopeo del grandissimo Edoardo De Filippo, con la sua semplicità e profondità, la sua lettura sorprendente, anche magica, della realtà.

Hai detto niente!

Impeccabile e sempre ricca di sensibilità la regia di Alessandro Gassmann, che non delude mai, e ottima l’interpretazione di tutti gli attori.

Applausi a scena aperta e grande successo per uno spettacolo che al Teatro Nuovo Giancarlo Menotti di Spoleto ha tenuto tutti col fiato sospeso e il cuore in mano, tra sorrisi e lacrime.

Il teatro è vivo, viva il teatro! Un teatro che è ancora capace di rinnovarsi e di produrre nuovi testi belli quanto i classici.