Home Economia SERVONO INVESTIMENTI E NON PROMESSE, IL MONITO DEL PRESIDENTE DELLA CGIL UMBRIA

SERVONO INVESTIMENTI E NON PROMESSE, IL MONITO DEL PRESIDENTE DELLA CGIL UMBRIA

1290
0

L’analisi del  Presidente IRES CGIL Umbria

Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

Ragionando su un arco temporale ampio(2011-2019,) emergono dati interessanti sull’andamento e sulle tendenze demografiche dello Spoletino e della Valnerina.
Molto diversificata è pero’ la situazione delle varie realtà. Nei 4 comuni dell’area territoriale di Spoleto, si registra una leggera riduzione degli abitanti, che passano dai 58.074 del 2011 agli attuali 57.481(-1,2%). Nel dettaglio la situazione è questa:Spoleto passa dai 38.429 abitanti del 2011 ai 37.964 del 2019(-1,2%).Castelritaldi dai 3.319 del 2011 agli attuali 3.245(-2,2%),Campello dai 2.500 del 2011 a 2.379 nel 2019(-4,8%).Ha una tendenza invece in aumento Giano dell’Umbria che passa dai 3.816 abitanti del 2011 agli attuali 3.893(+2,1%).

Molto piu’ pesante e anche preoccupante invece la situazione demografica della Valnerina.

Qui si passa dai 12.448 abitanti del 2011 agli attuali 11.821(-5%).
Nel dato complessivo manca Sellano(che fa parte della zona sociale di Foligno) e dove peraltro si registra una riduzione di abitanti, nel periodo considerato, superiore all’8%.
Se poi analizziamo all’interno del dato complessivo della Valnerina i vari comuni emergono ulteriori differenze anche notevoli.
Il comune di Norcia passa dai 4.925 abitanti del 2011 agli attuali 4.888(-2,2%),Cascia dai 3.257 del 2011 ai 3.108 di oggi(-4,5%),S.Anatolia di Narco da 592 abitanti del 2011 ai 557 di oggi(-6,1%),Monteleone di Spoleto da 640 abitanti del 2011 a 595 del 2019(-7,7%),Scheggino passa dai 484 del 2011 ai 452 di oggi(-8,5%),Cerreto di Spoleto da 1.149 abitanti del 2011 a 1.055 abitanti nel 2019,Preci da 778 nel 2011 a 704 oggi(-9,5%),Vallo di Nera da 407 abitanti nel 2011 a 360 nel 2019 e infine Poggiodomo che passa da 146 abitanti nel 2011 a 102 nel 2019.

Le misure bandiera di questo Governo ed in particolare il cosiddetto “reddito di cittadinanza”, che non fa i conti con i problemi veri del territorio, rende la situazione ancora piu’ difficile e precaria! Servono infatti investimenti e non promesse a distanza(100 e 250 km) difficilmente realizzabili!Lo spopolamento in atto in Valnerina richiede progetti che valorizzano il territorio.

MARIO BRAVI
Presidente IRES CGIL Umbria