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L’ARTE DEL CAMMINARE

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Tutti i più grandi pensieri sono concepiti mentre si cammina, sosteneva Friedrich Nietzsche.
Al ‘cammino’ è dedicato l’ultimo libro dell’esploratore norvegese Erling Kagge, il primo
uomo a raggiungere a piedi il Polo Nord, il Polo Sud e la cima dell’Everest ma a descrivere
nel suo libro “Camminare – Un gesto sovversivo” non solo grandi imprese ma anche
semplici passeggiate cittadine e scoperte che sarebbero impossibili con altri mezzi diversi
dai piedi.
A chi non è mai capitato di andare a piedi in una strada che solitamente percorre in
macchina e, per la prima volta, notare un palazzo, un particolare di una finestra o un
terrazzo che non aveva mai visto? Questa è solo una delle magie del cammino e della
lentezza ma camminare fa bene anche alla salute, al pensiero, allo spirito.
Siamo ormai circondati da app che automaticamente, dal cellulare o dall’orologio, contano i nostri passi e ci dicono, a fine giornata, se abbiamo raggiunto l’obiettivo o meno. In tutte le città, grandi o piccole che siano, si organizzano gruppi di cammino sempre più partecipati.
Il 2019 è l’anno del turismo lento, dedicato a chi desidera viaggiare allontanandosi dalla
fretta e dalla velocità e assaporando un più stretto contatto con la natura e con le cose. Un viaggio dedicato a chi ama uscire dalle mete del turismo di massa in un’ottica innovativa e sostenibile. A piedi ma anche a cavallo, in bicicletta o percorrendo tratti ferroviari dimenticati. Lo aveva già annunciato l’ex Ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini e, in quella occasione, aveva presentato l’Atlante digitale dei cammini. Il nostro territorio potrebbe diventare in questo anno meta scelta da chi ormai non conosce altro modo di viaggiare. E sono sempre di più, soprattutto dal Nord Europa, a scegliere le regioni del centro Italia. Nell’Atlante redatto dal Ministero figurano, tra gli altri, i quattro cammini dedicati a Francesco (Cammino di Francesco, Via di Francesco, Di qui passò Francesco e The way of St. Francis) e tutti passano per la nostra città. Nelle tradizioni di qualsiasi religione camminare é sempre stato un modo per trovare sé stessi: da quella ebraica con il pellegrinaggio al Tempio di Gerusalemme a quella verso la Mecca del mondo islamico passando per la tradizione buddista del viaggio nei luoghi più importanti della vita di Buddha. Questo potrebbe e anzi dovrebbe essere un anno in cui investiamo per far conoscere le opportunità legate al turismo lento nel nostro Paese, nella nostra Regione, nella nostra città. Penso a un vero e proprio piano marketing che ci dica su quali settori oggi spingere di più ma anche più semplicemente a una comunicazione, sia cartacea sia online, dedicata a tutte le opportunità che vanno in questa direzione: i
cammini, religiosi e non, le piste ciclabili, le ippovie, il buon cibo e la natura solo per fare
qualche esempio che ci riguarda da vicino. Purtroppo ne sentiamo parlare ancora molto
poco, se non per niente ma questa è una opportunità che una città come la nostra non può perdere. Cerchiamo di non doverci pentire, alla fine di questo anno, per non aver sfruttato pienamente questa ennesima possibilità.
L’autrice dell’articolo: Camilla Laureti