Home Politica DifendiAmo Spoleto sull’Ospedale di Spoleto e la scomparsa del City Forum dall’argomento

DifendiAmo Spoleto sull’Ospedale di Spoleto e la scomparsa del City Forum dall’argomento

878
0
Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
Ben consci di quanto stia accadendo, non capiamo l’entusiasmo che anima il candidato Sindaco Sergio Grifoni – sostenuto dal partito che più ha difeso la Presidente Tesei e  l’assessore Coletto quando hanno chiuso l’ospedale in una sera di Ottobre –  per delle “briciole” in realtà poco funzionali, mascherate da trionfanti nuovi servizi per l’ospedale. Tutto ciò dimostra come ancora oggi sia necessaria la protesta per ripristinare un minimo di verità. E ci piacerebbe capire cosa ne pensino le tante associazioni del City forum, baluardo indiscutibile contro la chiusura dell’ospedale, dell’ottimismo attuale del loro ex Portavoce, oggi rappresentante di quel partito che ha contribuito a ridimensionare il nostro ospedale e a chiudere il punto nascite. Chiariamo alcuni aspetti.
DifendiAmo Spoleto si vide rifiutare l’entrata nel City forum perché ritenuta associazione “troppo politica”. Ci chiediamo il significato di “fare politica”. Scendere in piazza per difendere un diritto alla salute dei concittadini è fare politica? Andare sotto la regione a chiedere spiegazioni per la chiusura del nosocomio in una sera di mezzo autunno è fare politica? E allora si, siamo orgogliosi di fare politica e rivendichiamo quanto fino ad oggi fatto.
Ci piacerebbe che le associazioni di Spoleto prendessero una posizione oggi indipendente e coraggiosa sull’ospedale, senza attendere la fine della campagna elettorale, tornando ancora a scendere in piazza tutti uniti, se necessario, magari con un documento sulla sanità condiviso da tutti i candidati sindaco, come giustamente proposto da Giancarlo Cintioli.
Passiamo come sempre ad alcuni dati da analizzare e ad alcune proposte che possono essere vagliate.
– Day surgery di ginecologia: non è un nuovo “arrivo” o un’aggiunta di un servizio come si vuole far credere. Il day surgery di ginecologia già era presente all’interno del reparto di chirurgia (e nessuno se ne era accorto, nemmeno chi pensa di essere l’unico detentore della difesa dell’ospedale). Quindi non capiamo l’entusiasmo, anzi segnaliamo che questo trasferimento sia meno funzionale rispetto alla qualità del servizio alle pazienti, ovvero: l’annuncio fatto dall’ASL riguarda il semplice trasferimento del day surgery di ginecologia da chirurgia ai locali di Ostetricia e Ginecologia, tra l’altro a posti ridotti e senza ovviamente ostetricia. Sembra più una operazione di immagine che di reale aumento della qualità delle prestazioni, perché non cambia assolutamente nulla per i servizi alle pazienti, che ripetiamo, già erano presenti all’interno dell’Ospedale.
Quello che non è chiaro è cosa comporterebbe questo spostamento? Maggiori disagi, in quanto la guardia notturna interdisciplinare dovrebbe essere garantita da un chirurgo che sta da tutt’altra parte rispetto al reparto di ginecologia, poiché non può essere presente la guardia interna da parte del ginecologo, con tutto quello che comporta.
Quale poteva essere l’alternativa? I locali del secondo piano di chirurgia attualmente sono inutilizzati a causa di inspiegabili lavori agli spogliatoi che durano da mesi (!!) e che stanno causando anche non pochi disagi di rumori ai pazienti e a chi deve operare. Non era più logico, in attesa delle famose assunzioni promesse per far ritornare a pieno le funzionalità di ostetricia e punto nascite, utilizzare i locali del secondo piano di chirurgia, liberando così posti e garantendo la guardia notturna del chirurgo all’interno dello stesso reparto?
– Per quanto riguarda l’arrivo in pompa magna dei corsi di formazione regionali di emergenza-urgenza (altro servizio che non porta nulla di servizio sanitario aggiuntivo agli utenti spoletini, se non maggiori disagi durante le giornate dei corsi nei parcheggi e nell’eventuale occupazione di personale) all’interno di cardiologia riabilitativa, vogliamo ricordare che siamo stati i primi a denunciare l’incongruenza del comunicato dell’ASL che è stata costretta poi a rettificare. Non più “all’interno dei locali” generici, ma ai “locali attigui”. Una sala riunioni che in passato sarebbe già stata sede di corsi di formazione, quindi non capiamo dove sia la novità.
– Riabilitazione cardiologica:  Grifoni afferma che l’ASL non ha intenzione di chiudere la riabilitazione cardiologica. Ad oggi le intenzioni sembrano essere diverse. I cardiologi, sono rimasti solo in 3. Uno è andato in pensione, un altro ci andrà a breve, e in più,  l’eccellente Dott.ssa Conti, una delle più brave ecocardiografiste d’Italia, che era Responsabile della riabilitazione cardiologica, ha deciso di trasferirsi all’Ospedale di Terni dopo aver vinto un concorso. Quindi ad oggi non c’è più personale per far ripartire la riabilitazione cardiologica e soprattutto è andata via la responsabile. Al momento l’ASL non ha dato date certe per la sua riapertura e per la nomina del nuovo responsabile, quindi come si possono ancora usare toni trionfalistici ?
– Vogliamo ricordare che il nostro ospedale lavora ancora a mezzo servizio per numero di personale, che i reparti del punto nascite, ostetricia e cardiologia sono ancora chiusi.  La mancanza di anestesisti, provoca una forte contrazione della fruizione delle ferie da parte degli stessi per consentire alla chirurgia di ripartire, ma la carenza resta, gli anestesisti attualmente sono ancora 9 su una pianta organica di 15 e oltre a questo ci sarebbe una attività ridotta a Foligno che costringerebbe a fare sedute di ortopedia da parte degli ortopedici di Foligno direttamente a Spoleto, sovraccaricando ulteriormente l’equipe medica spoletina già in sofferenza e generando così un prolungamento dei tempi di attesa per l’ortopedia spoletina.
Per questi motivi non capiamo gli entusiasmi annunciati dai nostri competitor politici. Per questi motivi chiediamo una presa di posizione di tutte le associazioni spoletine sulla attuale gravissima situazione del nostro ospedale, per questi motivi ci sentiamo in dovere di dare voce a quei cittadini che con la candidatura a sindaco di Fratelli d’Italia del “portavoce” delle associazioni si sono visti improvvisamente “mutare” le carte in tavola e stendere un velo filo-governativo sulla vicenda Ospedale… per ovvie ragioni politiche.
Difendiamo Spoleto