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IL POTERE DELLE DONNE

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Come fu che Aristotele, il celebre filosofo greco maestro di Alessandro Magno, fu sottomesso da una donna?

Nel Medioevo, intorno al 1200, si diffuse la leggenda che Aristotele fosse stato dominato da una donna, Phyllis (moglie, concubina o amante di Alessandro Magno, il grande macedone di cui il filosofo era tutore), che lo costrinse ad umiliarsi facendole da cavalcatura mentre lei lo frustava o lo sculacciava! Per secoli, Aristotele, nella coscienza popolare, fu considerato come uno sciocco innamorato.

Un anonimo testo latino riferisce che Aristotele voleva dissuadere il suo discepolo Alessandro dal frequentare la sua amata per non farsi distogliere dai grandi progetti in cui era impegnato (la costruzione dell’impero).

Phyllis fu quindi respinta e per vendicarsi decise di sedurre il vecchio filosofo che aveva allontanato da lei il suo amore.

Si sciolse i capelli, si alzò le gonne e corse a piedi nudi nel giardino fuori dalla finestra dello studio di Aristotele. Il filosofo, incantato dalla sua bellezza, la voleva far sua. Lei gli rispose che avrebbe accettato ad una condizione: doveva mettersi sella e briglia e condurla come un cavallo in giro nel giardino. Questo episodio venne rappresentato ovunque: scolpito, dipinto, inciso! In varie epoche!

D’altra parte il racconto fu considerato un esempio di un genere allora popolare chiamato “Il potere dell e donne”: uomini saggi o potenti soggiogati dalle donne. Per esempio: “Giuditta che decapita Oloferne”; “Dalila che taglia i capelli a Sansone” per fargli perdere le forze; “Eva tenta Adamo”.

La storia di Aristotele e Phyllis ha uno stretto legame con quella di “Virgilio nel cestino”, secondo la quale il grande poeta fu sedotto da una principessa: per incontrarla ad un appuntamento privato le chiese di farlo giungere nella sua stanza della torre in un cestino. Ma, giunto a metà percorso, lei smise di issarlo e lui rimase appeso deriso dagli astanti. Nell’arte medievale, il poeta romano e il filosofo greco appaiono spesso fianco a fianco, ognuno preda dalla propria follia amorosa.

Qui vediamo alcuni esempi dell’episodio:

Una acquamanile in bronzo del 1400 ca. (L’acquamanile è un recipiente destinato a contenere acqua per lavarsi le mani prima e dopo i pasti. E’ usato tuttora in alcune cerimonie religiose come la lavanda dei piedi del giovedì santo.
Un dipinto di Cranack il Vecchio, pittore e incisore rinascimentale tedesco, (1472- 1553). Phyllis riding Aristotle (1530)

Una stampa di Hans Baldung, pittore, disegnatore, incisore e xilografo tedesco, contemporaneo e allievo di Albrecht Dürer. (1485-1545).

Una stampa, “Sokrates” di Julio Ruelas (1870–1907). Qui siamo addirittura al 1902!

Un versione narra che il filosofo si lasciò umiliare appositamente, incoraggiando Alessandro ad assistere alla sua follia, per spiegargli che se un vecchio poteva cedere così facilmente alla seduzione, le potenziali conseguenze per un giovane potevano essere ancora più pericolose.

Renato Cipriani