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Spoleto continua a perdere abitanti: dal 2015 ad oggi persi 1.000 residenti

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Andamento popolazione Comune di Spoleto (PG)

L’ISTAT ha pubblicato i dati aggiornati a Giugno 2019 sulla popolazione in Umbria: a 2 anni dall’ultima analisi (leggi l’articolo “Entro il 2050 Spoleto tornerà a 30.000 abitanti”) posso confermare il trend negativo e purtroppo anche l’infausta previsione di una Spoleto 2050 tornare ad appena 30.000 abitanti, se non peggio.

Se il trend di decrescita della popolazione è comune tanto a livello nazionale quanto a livello regionale, tuttavia i dati di decrescita di Spoleto sono molto più allarmanti di tante altre realtà.

Oggi Spoleto secondo i dati ISTAT aggiornati a Giugno 2019,  ha 37.705 abitanti, 150 abitanti in meno rispetto l’anno scorso e ben 995 abitanti in meno rispetto al 2015. Il peggior dato dal 2001, che per inteso è stato l’hannus horribilis in cui Città di Castello superò ufficialmente Spoleto come terza città della Provincia di Perugia: e forse l’anno in cui Spoleto cominciò il suo declino demografico e non solo. Se Spoleto continuerà con questo trend, ovvero perdere circa 1.000 abitanti ogni 4 anni, arriveremo all’anno 2050 con Spoleto che tornerà ad essere poco più di un “paese” con appena 30.000 abitanti, o forse ancora meno.

Il tutto, vale la pena dirlo, considerando anche gli immigrati: che contrariamente ad altre realtà a Spoleto sono in costante diminuzione da circa 4 anni.

Contestualmente calano il numero dei componenti per famiglia, nel 2015 la percentuale è del 2,30% mentre oggi è del 2,23%. (peggio di Foligno, Città di Castello e Gubbio, ovvero le prime due città che precedono Spoleto per numero di abitanti e Gubbio la città che “marca” più da vicino Spoleto in classifica) e comunque abbondantemente sotto la media della Provincia di Perugia che si attesta al 2,30%.

Il nostro indice di natalità è il più basso dell’Umbria, 5,8 contro una media regionale del 6,8, praticamente peggio di Spoleto fa solo Panicale e Montefalco.

Altri record e dati negativi di Spoleto:

  • Spoleto, su 7.900 comuni italiani è al 126° posto (praticamente fra i primi) come per Tasso di Natalità più basso
  • Spoleto ha un Indice di Vecchiaia di 240 (nell’ultimo mio articolo del 2017 era a 231) del 30% superiore alla media nazionale (173) e del 20% superiore alla media regionale (204)
  • La popolazione di Spoleto ha una età media superiore di ben 2 anni rispetto all’età media nazionale e regionale. Spoleto registra 47, gli altri 45.
  • Il tasso di crescita della popolazione straniera (che rappresenta il 10% della popolazione, circa 4.000 residenti) è di -46%. E negli ultimi 4 anni gli stranieri regolarmente residenti che decidono di lasciare la città si contano nell’ordine delle centinaia (circa 200 all’anno dal 2015 ad oggi).
  • Negli ultimi anni le morti hanno addirittura raddoppiato le nascite
  • A Giugno 2019 (ultimo rilevamento ISTAT) Spoleto ha toccato il più basso tasso di popolazione dal 2001, che fu l’hannus horribilis in cui Città di Castello ha ufficialmente sorpassato Spoleto come terza città della Provincia di Perugia
  • Tra il 2009 e il 2016 il tasso di crescita medio è stato negativo del -0,50% il che vuol dire che abbiamo perso circa 200 residenti l’anno, trend negativo aumentato tra il 2016 e il 2019 dove siamo arrivati a perdere una media di 250 abitanti l’anno.

Tenuto conto di tutti questi dati, ovviamente l’immagine di questo articolo “Pericolo estinzione Spoleto” è volutamente provocatoria, ma forse, fra qualche decina di anni, non del tutto al di fuori della realtà. In sostanza, se Spoleto non apporterà presto delle politiche di ripopolamento, di sostegno alla maternità, alle famiglie, ma anche di attrazione non solo turistica, ma puntando ad una attrazione di tipo “residenziale” (vedi articolo in cui ne parlaremmo qui “A Spoleto serve un Assessore al Marketing territoriale”) presto sarà declassata come cittadina e il suo isolamento politico-economico e infrastrutturale rispetto al resto dell’Umbria diverrà irreversibile e a quel punto il solo turismo non basterà ad evitare il peggio.

Michael Surace