“VALENTINA PRESENTA: TUTTO CREPAX. UNA MOSTRA TUTTA DA GODERE A CITTÀ DI CASTELLO ORGANIZZATA DALL’ASSOCIAZIONE AMICI DEL FUMETTO.
L’ASSOCIAZIONE AMICI DEL FUMETTO di Città di Castello dedica l’edizione di quest’anno del FUMETTO D’AUTORE all’opera di Guido Crepax, uno dei grandi e più noti autori italiano che negli anni ’60 e ’80 hanno reso il fumetto una forma d’arte sdoganandolo dalla condizione di un sotto prodotto culturale
Guido Crepax, classe 1933, era una personalità versatile. Illustratore, creativo, inventore di giochi, architetto (che tuttavia non ha mai esercitato la professione), deve la sua fama ad uno delle figure femminili più note e graffianti del fumetto italiano di quel periodo: Valentina. Un personaggio dalla forte esuberanza fisica, sensualissima e disinibita, il prototipo della donna moderna sessualmente liberata ed in carriera.
Di professione fotografa, Valentina compare sulla scena del fumetto italiano la prima volta nella quarta puntata di “La curva di Lesmo”, del 1965 apparso sul numero 4 della rivista “Linus”, una storia che ha per protagonista Philip Rembrandt che Valentina molto presto surclasserà quanto a fama e a successo, divenendo lei stessa la protagonista delle storie che li vede entrambi coinvolti, relegandolo al ruolo di spalla.
Cresciuto in un ambiente familiare che alimentava fortemente la sua vena creativa naturale (il padre era un violoncellista, la madre una nobildonna veneta che realizzava arazzi che riproducevano opere d’arte) attraverso la sua intensa attività grafica dai tratti così fortemente personali Crepax seppe esprimere le aspirazioni e le pulsioni della Milano, capitale produttiva, finanziaria e culturale dell’Italia che aveva intrapreso la via dell’industrializzazione. In sostanza nei fumetti e nelle affiche pubblicitarie, nei giochi di carta Crepax riversò le componenti psichiche, culturali e sociali collettive di quel determinato periodo storico, vale a dire la mentalità, l’energia vitalistica, le tensioni politiche, le aspirazioni, l’immaginario, i modi di abbigliarsi, la spinta alla liberalizzazione dei costumi e dei comportamenti sociali, tutto ciò che gli storici designano come lo spirito del tempo. Crepax vi aderiva a tal punto da poter utilizzare la sua prolifica produzione artistica come un consistente corpo di documenti d’epoca, come il tracciato dei movimenti tellurici registrato da un sismografo sensibilissimo, importantissimo per ricostruire l’evoluzione del costume in Italia in quegli anni, insieme belli e tormentati, in cui si compie la modernizzazione del Paese.
Personalità artistica versatile e poliedrica, possessore di un talento precoce sospinto da una dirompente vena creativa, Crepax realizza il suo primo fumetto all’età di 12 anni, come racconta lui stesso nel fumetto autobiografico “Le Zattere “del 1981 di cui viene esposta in mostra la tavola originale in cui l’evento viene narrato.
La mostra ricostruisce puntualmente la nascita e l’approdo all’età adulta di Valentina: una ibridazione tra la grande diva del cinema muto Louis Brooks con la quale Crepax era in contatto epistolare, della quale riprende la forma a caschetto stile anni ’20 della capigliatura, e la moglie Luisa (che porta lo stesso nome della diva) a cui Crepax rimarrà sentimentalmente legato tutta la vita e che, con la sua figura slanciata e longilinea, fungerà da modello per la definizione della silhouette del corpo di Valentina. La circostanza che il compagno di Valentina si chiami Rembrandt porta a pensare che Crepax, uomo colto e conoscitore della storia dell’arte, nell’assegnargli questo cognome avesse in mente il legame sentimentale che legava Rembrandt, il grande pittore fiammingo del XVII secolo, con la moglie Saskia, di cui era innamoratissimo e che fungeva a sua volta da modella per molte figure femminili che comparivano all’interno dei suoi dipinti sacri o profani.
La mostra, divisa in sette sezioni che evidenziano i nuclei tematici centrali dell’arte di Crepax, focalizza puntualmente, con rigore filologico, i molteplici intrecci e scambi reciproci con il cinema, con la pubblicità, con la moda, con il Jazz, con la letteratura attraverso la realizzazione di versioni a fumetti di grandi romanzi (R. Stevenson, E.A. Poe, F. Kafka) o di storie che sconfinano nel fantasy che hanno come protagonista la stessa Valentina o completamente sganciate da lei e, non ultimo, con le principali tendenze dell’arte contemporanea. Possiamo considerare i giochi di carta, composti da figure ritagliabili pubblicati sulle riviste di settore, come gli antesignani degli attuali video giochi digitali. In questo Crepax fu certamente un precursore inconsapevole.
Elegante il catalogo che riproduce integralmente disegni e didascalie. Bellissime le tavole originali esposte in mostra. Molto efficaci le coreografiche sagome a grandezza naturale sia di Valentina che degli altri personaggi dei fumetti che Crepax ha disegnato, estratte dalle tavole in mostra che animano le diverse sezioni. Originale l’idea di far raccontare Crepax da Valentina, sottolineando i forti contenuti autobiografici di cui è inevitabilmente intessuta l’opera di Crepax, come quella di tutti i grandi artisti.
Moreno Orazi