In un anfratto buio e pieno di ciarpame vive Circe. Non è una maga, ma una farmacista.
Non è carnefice, ma vittima.
Dalla violenza subita nasce il suo odio.
Dalla solitudine il suo delirio.
La sua medicina non ti trasforma in ciò che non sei, ma in ciò che sei realmente. Ti rivela al mondo e a te stesso. Ti toglie la maschera, ti denuda.
Perché la verità non è in superficie, ma nascosta sotto una spessa patina di ipocrisia. Perché la storia non è come la racconti, ma come vorresti che fosse raccontata.
Tra i rifiuti di un’era post moderna una pazza cieca e visionaria, avvolta in una scintillante, lunghissima vestaglia di lustrini, si muove frenetica e scomposta su sandali dal tacco altissimo e ci consente anche una lettura ambientalista del presente in cui si ha particolare interesse per l’apparire, per la cura dell’abbigliamento, e una totale incuria dell’ambiente in cui si vive.
Non c’è bisogno di decifrare i presagi per il futuro. La realtà è nuda, oggi, davanti ai nostri occhi.
CIRCE
spettacolo inserito nel programma di Spoleto 62 da La Mama Umbria International